La Rocca Roveresca: il primo nucleo fù costruito dai Romani come torre
in protezione al porto, nel 1350 fù ingrandita e divenne la rocchetta del
cardinale Albornoz, sotto il Ducato di Urbino fù ristrutturata due volte,
la prima da Sigismondo Malatesta nel 1450, poi dai Della Rovere,

che originari di Senigallia costruirono qui la più bella tra le
fortezze che difendevano i confini del ducato. L'interno sorprende per
l'armoniosa, pacata aria rinascimentale degli ambienti destinati
normalmente agli uffici del Duca. Il Palazzetto Baviera: sito
nella Piazza del Duca affianco alla Rocca Roveresca fù dal 1474 (anno di
inizio della Signoria dei Della Rovere) abitata da Giovanni Giacomo
Baviera, parente del Duca, che restauro una preesistente casa del
Trecento. Gli stucchi delle cinque sale del piano superiore sono stati
realizzati da Federico Branbani nel 1560 e raccontano scene del vecchio
testamento,le Fatiche di Ercole, episodi della guerra di Troia, la Roma
Repubblicana e della Roma imperiale. Piazza del Duca: circondata dalla
Rocca Roveresca, dal Palazzetto Baviera e dal Palazzo del Duca (che come
racconta il Macchiavelli nel suo libro più famoso "Il Principe"
fù scena della cena della notte di S. Valentino, in cui il Valentino, a
cui il libro è dedicato, e sterminò tutti i suoi commensali, signori
delle varie Signorie del centro Italia), spostata lateralmente dal centro
della piazza sorge la Fontana delle Oche (ora Fontana dei Leoni) voluta da
Francesco Mar ia
II Della Rovere nel 1599 con intento celebrativo per ricordare la
conclusione dei lavori di bonifica delle "saline", zona paludosa
e tragicamente malarica a sud della città, e la costruzione
dell'acquedotto. Portici Ercolani: monumentali arcate in marmo
bianco che sorgono sulla riva destra del Fiume Misa, un tempo sede di
rappresentanze dei mercanti stranieri che un tempo usavano il porto di
Senigallia per gli scambi commerciali con lo Stato Pontificio (nella prima
metà del XIX sec. per Senigallia passava il 40% delle merci importate
dallo Stato Pontificio, quasi tutte nel periodo della Fiera che durava per
tutta l'estate). Foro Annonario: imponente testimonianza del
neo classico marchigiano,costruito nel 1837, su disegno dell'architetto
senigalliese Pietro Ghinelli, progettista di teatri,si sceglie di
costruire questo manufatto, importante nell'estetica e nelle proporzioni
per il mercato alimentare della città e le sue infrastrutture: sotto il
portico una serie di botteghe per lo più rivendite di carni, al centro la
grande pescheria. Di recente restaurata è un luogo stupendo, quasi spazio
teatrale.
altri monumenti importanti sono: La chiesa della Croce, il Duomo, il
Palazzo Comunale, Porta Lambertina, Palazzo Mastai luogo di nascita di
Papa Pio IX, Chiesa delle Grazie.
Le origini
Recentissimi
rinvenimenti archeologici testimoniano insediamenti neolitici di epoca
precedente il V sec. a.C. L'invasione celtica e l'insediamento dei Galli
Senoni, tra il V e IV sec. a.C. segna il passaggio a villaggio città
difesa. All'inizio del III sec. a.C. la conquista da parte dei Romani che
ne fanno la prima colonia Romana sull'Adriatico, determina la
trasformazione di Sena da villaggio a "Castrum" (presunto
assetto quadrilatero, reticolo regolare della viabilità, cinta muraria,
vallum). Si può leggere ancora la struttura romana fino all'invasione
delle truppe di Manfredi nel 1264 che, all'epoca e nei due secoli
successivi, è completamente cancellata dalle devastazioni ma anche a
causa delle sedimentazioni alluvionali del Misa. Dal XVI sec.a.C. all'unità
d'Italia Sinigaglia fù un importantissimo centro commerciale grazie al
suo porto franco sede della famosa "fiera di Sinigaglia".
Dal Malatesta ai Della Rovere
- E' Sigismondo Pandolfo Malatesta, Signore di Fano e di Rimini,
il primo signore della città. Ma quello ch
e
Sigismondo ottiene in concessione dalla Chiesa nel 1450 è un sito
semidistrutto dalla
lotte comunali, dalle incursioni saracene, spopolato da eccidi,
inselvatichito per abbandono delle campagne. Restringendo il perimetro
romano egli costruisce mura, baluardi e ripopola città. Nel 1462 egli
perde la Signoria. Nel 1474 papa Sisto IV l'assegna in vicariato al
nipote Giovanni Della Rovere. Capitano di ventura come i suoi
successori che saranno ora al servizi dei papi, della Serenissima, del
re di Spagna, e insieme uomo del Rinascimento, egli rafforza le mura,
fa costruire la Rocca, come d'altronde i tempi impongono: i Turchi
sono in Adriatico. Egli dà inizio alla lunga e felice signoria dei
Della Rovere, poi splendidi Signori di Urbino (+1501).
- Federico Malatesta
- (Museo: Palazzo Ducale di Urbino)
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Madonna di Senigallia
- (Perugino / Museo: Palazzo Ducale di Urbino)
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- Gli succedono: Francesco Maria I (che diventa, nel 1508, per
eredità, Duca di Urbino)(+1538), Guidobaldo II (+1574), Francesco
Maria II (+1631). Nel 1631 la città, porto commerciale più
importante del Ducato, torna alla Chiesa fino all'unità d'Italia.
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